Nel Lesotho è in corso da mesi un’operazione dell’esercito, chiamata “Pugno di ferro”, per stroncare le attività dei gruppi criminali.
Ad aprile e a luglio Amnesty International aveva ricevuto segnalazioni di almeno 11 casi di tortura. Altri casi sono avvenuti di recente.
Tra il 13 e il 16 agosto i soldati delle Forze di difesa del Lesotho hanno arrestato quattro uomini nella città di Leribe, li hanno portati alla base di Ratiomose e li hanno presi a frustate. Il 12 settembre sono circolate in rete immagini dell’accaduto.
Proprio il 12 settembre i soldati hanno ucciso due pastori, ‘Nete Makhabane e Lejone, e aggredito Lesaoana Masuphe, il capo della comunità locale di Khokoba, che da allora versa in condizioni critiche.
Il generale Matela Matobateke è giunto a minacciare i giudici e gli avvocati che si occupano delle denunce presentate dalle persone arrestate dai militari.
Amnesty International ha sottolineato che neanche in attività di contrasto alle azioni di gruppi criminali è consentito torturare e uccidere e ha chiesto al primo ministro del Lesotho di condannare pubblicamente quanto accaduto in questi mesi.