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Tunisia, condannato a 10 anni di carcere l’ex ministro della Giustizia Noureddine Bhiri

Noureddine Bhiri, leader del partito islamista Ennahda e oppositore del presidente Kais Saied, condannato a 10 anni di carcere in Tunisia con accuse di attentato alla sicurezza dello Stato.

Noureddine Bhiri, ex ministro della Giustizia e figura di spicco del partito islamista di opposizione Ennahda, è stato condannato a 10 anni di carcere da un tribunale di Tunisi. Le accuse che hanno portato alla condanna riguardano il presunto coinvolgimento di Bhiri in attività che mettevano in pericolo la sicurezza dello Stato, nonché l’incitamento a divisioni e scontri tra i cittadini tunisini. Secondo fonti giudiziarie, Bhiri avrebbe pubblicato un appello su Facebook per sostenere il Fronte di salvezza nazionale, un movimento critico nei confronti del presidente Kais Saied. Tuttavia, gli avvocati di Bhiri, tra cui Monia Bouali, hanno contestato duramente queste accuse, affermando che l’appello su Facebook non esiste, come dimostrato da perizie tecniche.

La condanna di Bhiri si inserisce in un contesto di crescente repressione politica in Tunisia, dove da luglio 2021 il presidente Kais Saied ha progressivamente rafforzato il suo potere, sciogliendo il parlamento e governando per decreto. Queste azioni sono state viste da gran parte dell’opposizione e da numerosi osservatori internazionali come un colpo di stato de facto, volto a indebolire le istituzioni democratiche e a eliminare i critici del presidente. Bhiri, che è stato già detenuto per 18 mesi prima della sentenza, rappresenta una delle figure più note ad essere colpite dalla stretta repressiva.

Oltre alla condanna attuale, Bhiri è coinvolto in altri procedimenti giudiziari, tra cui accuse di cospirazione contro la sicurezza nazionale e un caso legato a Jilani Daboussi, un noto uomo d’affari tunisino. Il suo arresto e la sua detenzione sono stati spesso indicati come parte di una strategia più ampia del governo di Saied per mettere a tacere il partito Ennahda, che per molti anni ha avuto una posizione di rilievo nel panorama politico tunisino.

La condanna di Bhiri potrebbe alimentare ulteriormente le tensioni politiche in Tunisia, dove la popolazione è sempre più divisa tra i sostenitori delle mosse autoritarie di Saied e coloro che temono un ritorno a un sistema repressivo, simile a quello esistito prima della Rivoluzione del 2011, che aveva portato alla caduta di Ben Ali e all’inizio del processo democratico.

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