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Camerun, la lotta di Brenda Biya: la figlia del presidente e il suo bacio coraggioso contro l’omofobia

Brenda Biya, nota rapper camerunese e figlia del presidente Paul Biya, ha pubblicato il 30 giugno su Instagram una foto in cui bacia la sua compagna, la modella brasiliana Layyons Valença. Accompagnata dalla didascalia “I’m crazy about you & I want the world to know” (“Sono pazza di te e voglio che tutto il mondo lo sappia”), la foto ha suscitato grande clamore in Camerun, dove l’omosessualità è criminalizzata. Secondo il Codice penale camerunese, le relazioni tra persone dello stesso sesso sono punibili con pene detentive da sei mesi a cinque anni e multe fino a 200.000 franchi CFA.

Brenda, che si definisce “un po’ maschile e un po’ femminile”, ha deciso di impedire i commenti alla sua pubblicazione, probabilmente per evitare reazioni negative. Il gesto ha generato reazioni contrastanti sui social media: alcune persone esprimono indignazione, mentre altre, come Shakiro, celebre transgender camerunese rifugiata in Belgio, applaudono il coraggio di Brenda sperando che il suo coming out possa contribuire alla decriminalizzazione dell’omosessualità in Camerun.

L’avvocata Alice Nkom, attivista per la depenalizzazione dell’omosessualità, ha lodato Brenda per il suo coraggio, sperando che possa ispirare altre persone della comunità LGBT in Camerun e nel mondo. Anche Nkwain Hamlet, presidente dell’ONG LGBT Working For Our Wellbeing, ha espresso sostegno a Brenda, sottolineando la necessità di proteggere i diritti degli LGBT+ in Camerun e porre fine alla discriminazione e persecuzione legale.

Infine, la pubblicazione della foto, avvenuta in Svizzera, riflette la difficile situazione degli LGBT+ in Camerun, un paese dove la stigmatizzazione e la violenza contro le persone omosessuali sono aumentate negli ultimi decenni. Nel paese, infatti, l’omofobia è un problema grave e radicato, caratterizzato da forti pregiudizi culturali, sociali e religiosi contro le persone LGBTQ+. Le leggi camerunesi riflettono e amplificano questi pregiudizi, criminalizzando le relazioni omosessuali con pene severe. L’articolo 347-1 del Codice penale camerunese prevede pene detentive da sei mesi a cinque anni e multe che vanno da 20.000 a 200.000 franchi CFA per chiunque abbia rapporti sessuali con una persona dello stesso sesso.

Le conseguenze di queste leggi sono tangibili e drammatiche, perché comportano persecuzione legale e arresti, ma anche violenza e stigmatizzazione, soprattutto nelle famiglie e comunità, che spesso respingono o emarginano chiunque si dichiari apertamente omosessuale. Nonostante l’ambiente ostile, esistono organizzazioni e attivisti che lottano per i diritti LGBTQ+ in Camerun e la comunità internazionale critica di frequente la situazione dei diritti umani in Camerun riguardo alla comunità LGBTQ+, infatti le organizzazioni per i diritti umani, come Human Rights Watch e Amnesty International, documentano abusi e violazioni, e chiedono riforme legali e protezione per le persone LGBTQ+.

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