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Kenya, giovane ricercatore rivoluziona diagnosi per la malaria bovina

Una bella notizia arriva dal Kenya, dove un giovane ricercatore dell’Università di Nairobi, Robert Muriithi Mugambi, ha sviluppato un kit diagnostico innovativo per la Theileriasi, una malattia mortale che colpisce il bestiame in gran parte dell’Africa orientale. Mugambi, un parassitologo, ha dedicato la sua carriera a trovare una soluzione per aiutare gli agricoltori e proteggere…

Una bella notizia arriva dal Kenya, dove un giovane ricercatore dell’Università di Nairobi, Robert Muriithi Mugambi, ha sviluppato un kit diagnostico innovativo per la Theileriasi, una malattia mortale che colpisce il bestiame in gran parte dell’Africa orientale. Mugambi, un parassitologo, ha dedicato la sua carriera a trovare una soluzione per aiutare gli agricoltori e proteggere l’industria del bestiame dalla devastazione causata da questa malattia. Questa scoperta potrebbe rappresentare una svolta cruciale per l’economia agricola della regione, che dipende fortemente dall’allevamento.

La febbre della costa orientale, nota anche come “malaria bovina”, è una malattia trasmessa dalle zecche e causata dal parassita Theileria parva. Se non trattata tempestivamente, puòuccidere il bestiame entro poche settimane dall’infezione. Le perdite causate dalla malattia sono enormi: ogni anno, si stimache più di un milione di capi di bestiame muoiano a causa dellafebbre, causando gravi danni economici agli agricoltori e alle economie locali. Fino ad oggi, la diagnosi della malattia era complicata e richiedeva l’invio di campioni di sangue a laboratori specializzati, un processo lento e costoso, spessoinaccessibile per molte comunità rurali.

Mugambi, insieme al suo supervisore Dr. Nicholas Svitek, ha sviluppato un test rapido e portatile che permette di diagnosticare la malattia direttamente sul campo, senza dover inviare campioni a laboratori distanti. Questo strumento è in grado di rilevare la presenza del parassita in meno di due ore, e può farlo anche in fasi molto precoci dell’infezione, prima che isintomi siano evidenti. Questo rappresenta un enorme vantaggioper gli agricoltori, che possono iniziare il trattamentotempestivamente, riducendo il numero di morti e i costi associatialla gestione della malattia.

Il kit diagnostico è stato progettato tenendo conto delle difficoltàlogistiche nelle aree rurali. È semplice da usare e non richiedeattrezzature sofisticate, rendendolo accessibile anche ai veterinari locali e agli agricoltori. Inoltre, il costo del test è relativamente basso: attualmente stimato intorno ai 7,78 dollari, si prevede che con la produzione interna dei componentiessenziali, il prezzo potrebbe scendere a circa 1,55 dollari, rendendo il test ancora più conveniente per le comunità a basso reddito.

La passione di Mugambi per gli animali risale alla sua infanzia a Ruai, nella contea di Nairobi, dove trascorreva il suo tempo libero a pascolare il bestiame con i cugini. Questa vicinanza aglianimali ha alimentato il suo desiderio di comprendere e curare le malattie che li affliggono, portandolo infine a perseguire unacarriera nella ricerca veterinaria.

Il successo di questo progetto è anche il risultato della collaborazione tra istituti di ricerca, tra cui l’Istituto internazionale di ricerca sul bestiame (ILRI) e il Feed the Future Innovation Lab for Animal Health (AHIL). Il programma AHIL, finanziato dall’USAID, mira a migliorare la salute animale e, di conseguenza, le condizioni di vita degli agricoltori nelle comunità rurali del Kenya e dell’Africa orientale. La salute degli animali, come quella dell’ambiente, è strettamente connessa alla salute delle persone.

Grazie a questa innovazione, le prospettive per l’allevamento in Kenya e nei paesi vicini potrebbero migliorare significativamente. Il test non solo aiuterà a ridurre la mortalità del bestiame, ma contribuirà anche a migliorare la sicurezza alimentare e l’economia agricola della regione, che si basa fortemente sull’allevamento per il sostentamento. Mugambi, grazie alla sua determinazione e passione per la scienza, rappresenta un esempio di come la ricerca possa avere un impatto tangibile e positivo sulla vita delle persone.

La scoperta del giovane ricercatore apre la strada a nuovepossibilità per combattere altre malattie parassitarie del bestiame, e si spera che questa tecnologia possa essere estesa adaltre aree colpite da problemi simili.

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