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Focus internazionale

Libia, accoglienza di profughi siriani in Italia grazie ai corridoi umanitari

I corridoi umanitari stanno contribuendo all'accoglienza e all'integrazione di profughi siriani in Italia, in un momento di crisi e conflitti.

Un volo charter organizzato dal governo italiano è atterrato nei giorni scorsi all’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino, riportando a casa cittadini italiani e 37 profughi siriani in fuga dalla guerra in Libano. Questo intervento si inserisce all’interno del programma dei Corridoi Umanitari, un’iniziativa che ha visto la collaborazione della Comunità di Sant’Egidio, delle Chiese protestanti italiane, del Ministero dell’Interno e del Ministero degli Esteri italiani.

I profughi siriani, tra cui una bimba di pochi mesi, si trovavano in situazioni precarie a Beirut, Saida e nei campi profughi della Valle della Bekaa, tutte aree fortemente colpite dalle operazioni militari in corso in Libano. L’accoglienza in Italia prevede l’utilizzo di case messe a disposizione da famiglie italiane, associazioni e dalla Diaconia valdese. L’integrazione di questi profughi sarà supportata attraverso programmi di apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, sarà facilitato anche l’inserimento nel mondo del lavoro.

Il programma dei Corridoi Umanitari, avviato nel febbraio 2016, ha già portato in salvo oltre 7.700 rifugiati in tutta Europa, di cui circa 3.000 provenienti solo dal Libano. In un periodo in cui le guerre continuano a moltiplicarsi e a colpire le popolazioni vulnerabili, questo progetto rappresenta una risposta concreta per coloro che cercano protezione e una nuova opportunità di vita. La missione è chiara: offrire sicurezza e speranza a chi ha dovuto affrontare esperienze traumatiche e instabilità.

L’iniziativa di oggi sottolinea l’importanza dei Corridoi Umanitari come strumento efficace per garantire un’accoglienza dignitosa e per promuovere l’integrazione sociale, mettendo in evidenza il ruolo fondamentale delle organizzazioni non governative e delle comunità religiose in questo processo. Grazie alla solidarietà e all’impegno di tutti i soggetti coinvolti, si offre una nuova possibilità di futuro a persone che fuggono da conflitti e violenze.

L’arrivo dei 37 profughi siriani in Italia rappresenta non solo un gesto umanitario, ma anche un impegno costante per costruire un mondo più giusto e accogliente per tutti.

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