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Migrazioni

Libia, Mediterranea Saving Humans denuncia: respingimenti violano Convenzione di Ginevra

Presentato un esposto dopo la dichiarazione del ministro Piantedosi sull’efficacia della collaborazione dell’Italia con i Paesi di origine e transito dei migranti nel contrastare i trafficanti di essere umani e le morti in mare.

Sono 16.220 – ha scritto su X il Ministro dell’Interno, on. Matteo Piantedosi il 19 settembre scorso – i migranti diretti verso le coste europee intercettati in mare e riportati in sicurezza in Libia da gennaio ad oggi. Un dato che testimonia l’efficacia della collaborazione dell’Italia con i Paesi di origine e transito dei migranti nel contrastare i trafficanti di essere umani e le morti in mare”.
Il post ha suscitato la reazione della ONG Mediterranea Saving Humans, che ha  trasmesso al Procuratore del Tribunale Penale Internazionale (TPI) Karim Khan, copia di tale dichiarazione, sui respingimenti collettivi in Libia operati da milizie che fanno capo ad autorità dell’ex colonia.

La segnalazone è basata sul fatto che, essendo la Libia “posto non sicuro” come certificato dall’ONU e da altri organismi internazionali, nel caso di collaborazione ad attività di deportazione in quel paese di profughi e rifugiati, si configura – sempre secondo la citata ONG –  il reato di violazione della Convenzione di Ginevra sui profughi e rifugiati e della Convenzione di Amburgo sul soccorso in mare.

Non è dato sapere che cosa è successo a queste migliaia di esseri umani riportati nel Paese nordafricano grazie alla collaborazione dell’Italia, ma è presumibile che siano stati sottoposti a violenze di ogni tipo, come risulta in tanti altri casi analoghi. La colpa di questi fuggitivi? Cercare un futuro migliore scappando dai Paesi sconvolti dalla fame e dalle guerre.

L’obiettivo di Mediterranea è quello di poter contribuire con questa segnalazione al TPI, all’apertura di un’indagine. L’eclatante azione della ONG è stata seguita dal silenzio dei principali media, a dimostrazione di una politica disumana, visto che dietro queste aride cifre ci sono tante persone che stanno soffrendo in maniera indicibile e l’Italia invece di aiutarle, sostiene i loro aguzzini. Le affermazioni del Ministro non hanno dato luogo neanche a polemiche politiche. Del resto, le predette dichiarazioni sono coerenti con una politica bipartisan, dato che la collaborazione con Tripoli per contrastare l’immigrazione irregolare viene da lontano. Già Berlusconi con Gheddafi siglò un accordo che avrebbe portato alla costruzione di una sorta di muro elettronico per fermare i migranti al confine meridionale della Libia. Il crollo del regime vanificò il progetto. In seguito il Governo Gentiloni(PD) con il Ministro dell’Interno Minniti realizzò un Memorandum d’intesa, tuttora valido, in base al quale l’Italia fornisce i mezzi navali e i libici compiono il “lavoro sporco” di riportare i migranti nei centri di detenzione in Africa. Il Governo Meloni ha impresso un cambio di passo con la realizzazione di centri per l’accoglienza dei migranti addirittura in Albania, rendendone ancora più difficile l’arrivo in Italia ed il riconoscimento dello status di rifugiato ed ha stipulato  un accordo con la Tunisia analogo a quello con la Libia.

Come se non bastasse, l’Esecutivo ha emanato  norme, anche amministrative, che rendono sempre più difficile il lavoro delle navi delle ONG. Ad esempio imponendo di sbarcare i profughi in porti del nord Italia, allungando il viaggio di giorni e impedendo così alle imbarcazioni di soccorrere altri profughi, o con ispezioni senza fine. Addirittura alla Mare Jonio è stato ordinato di sbarcare tutte le attrezzature di salvataggio. In altre parole non si vogliono avere testimoni scomodi, in un mare che pullula di navi ed aerei militari utilizzati in esercitazioni di guerra con la Russia, ma che non si preoccupano, con rare eccezioni, di salvare vite umane.

Il Ministro delle Infrasrutture, Salvini, è imputato in un processo a Palermo, per il sequestro di alcuni migranti trattenuti nella nave di soccorso, Open Arms, quando con il Governo Conte era titolare del Viminale e si è difeso affermando, addirittura, di “aver difeso la patria”.

Anche l’Unione Europea ha scelto, da tempo, la linea dura, stringendo accordi con regimi autoritari per bloccare gli immigrati in Paesi terzi, ad esempio ha pagato miliardi di euro alla Tuchia affinchè si tenesse, sul proprio territorio, i profughi siriani o di altri paesi asiatici. Anche alcuni Governi socialdemocratici hanno adottato politiche durissime contro l’immigrazione, ad esempio la Germania e anche il Regno Unito del neopremier, il laburista Starmer, ha mostrato interesse per i predetti centri .che stiamo realizzando in Albania,

Fino a quando sulla pelle degli immigrati si creeranno consensi elettorali basati sulla paura non gli saranno garantiti i più elementari diritti.

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