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Rd Congo, colpo di stato a Kinshasa: the day after

A Kinshasa, la calma è tornata stamattina lunedì 20 maggio.“L’esercito ha il perfetto controllo della situazione”, ha detto il portavoce del governo.
E’ tra le strade più sicure della capitale congolese, nel distretto di La Gombe, dove ci sono sedi di istituzioni e diverse residenze di funzionari e ambasciatori congolesi, che l’attacco è avvenuto intorno alle 4.30 di domenica mattina.

Mentre rimane l’incertezza sugli obiettivi del commando di 50 uomini capitanati da Christian Malenga, (in circostanze che rimangono ancora poco chiare, gli assalitori sono stati poi « neutralisés » neutralizzati) questi eventi indeboliscono un potere già sotto tensione a causa di una guerra nell’est del suo territorio e di forti incertezze politiche.


Tina Salama, portavoce del presidente Felix Tshisekedi
, ha confermato che lo stesso palazzo presidenziale era stato attaccato domenica mattina, ma l’esercito aveva immediatamente riconquistato il controllo.
Il leader degli assalitori, Christian Malanga, era un attivista “un po’ sognatore ma molto determinato”, secondo un politico congolese che lo avrebbe recentemente incontrato.

Nato il 2 gennaio 1983, Christian Malanga era molto attivo sui social media, popolare per i suoi video ostili al regime del presidente Félix Tshisekedi .
Ex ufficiale militare è diventato un uomo d’affari ed è entrato nella politica della Repubblica Democratica del Congo durante le elezioni del 2011 candidandosi al parlamento , ma è stato arrestato due giorni prima del voto.

Nel 2017, crea un governo in esilio a Bruxelles, chiamato Nuovo Zaire, con il quale vuole restituire la sovranità al popolo congolese.

Subito dopo fonda un partito politico chiamato Partito Congolese Unito, senza radici o peso, piccolo partito che mira a far rete nella diaspora congolese in tutto il mondo e che con il  tempo ha finito per guadagnare una certa popolarità tra i nativi congolesi all’estero; alla testa del quale aveva aspirato già dal 2015 di rovesciare il regime congolese, prima di Joseph Kabila, poi di Félix Tshisekedi.

Il suo profilo e le dinamiche del tentato colpo di stato lasciano molte ombre – secondo il quotidiano francese Le Monde – per la possibile complicità che il commando avrebbe potuto beneficiare e sui reali obiettivi.

Sul suo sito web, e sul suo profilo facebook Malanga aveva sostenuto che fosse stato il periodo trascorso nell’esercito congolese a metterlo contro il governo di Kinshasa, denunciandone la corruzione e lo scarso interesse dimostrato per gli interessi dei suoi cittadini dal Governo di Félix Tshisekedi

Secondo quanto riferito dal quotidiano britannico “Daily Mail”, nel suo tentativo Malanga avrebbe coinvolto anche Benjamin Zalman-Polun, 36 anni, residente nel Maryland e socio in affari di Malanga negli Stati Uniti per le risorse minerarie e in Rdc.
Il numero due del gruppo, residente in California, sarebbe invece Cole Patrick, con il quale Malanga e Zalman-Polun hanno aperto nel 2022 una società mineraria in Mozambico.

 

Da quando è salito al potere all’inizio del 2019 – e rieletto al 73% dei voti cinque mesi fa – questa non è la prima volta che Felix Tshisekedi è l’obiettivo della destabilizzazione, ma l’attacco di domenica è di gran lunga l’evento più serio. Questo è accaduto infatti mentre la parte orientale della RDC è stata ancora una volta nella morsa della guerra e quando ci sono voluti più di tre mesi per la nomina di Vital Kamerhe:politico della RDC è anche capo del dicastero dell’Economia nonché candidato alla presidenza dell’Assemblea nazionale.


Mentre si conferma Governo di Félix Tshisekedi sta facendo ricoso a diverse organizzazioni mercenarie per garantire il controllo del paese  il Congo continua a essere afflitto da una profonda instabilità politica, corruzione endemica e conflitti armati nelle regioni orientali. E molti degli scontenti appartengono anche alle forze armate

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