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Rd Congo, sopravvivenza al limite e sofferenza senza fine per la popolazione dell’Est

Pochi giorni fa è stata celebrata la giornata mondiale dei rifugiati. Secondo le Nazioni Unite, ci sono oltre 120 milioni di sfollati nel mondo.
In Africa, tanti paesi stanno vivendo lo scenario della guerra, tra cui il Sudan e la Repubblica Democratica del Congo, soprattutto nella provincia del Nord-Kivu che da anni è la parte più martoriata da conflitti che scoppiano a ripetizione, con quasi 7 milioni di rifugiati all’interno del paese.

Nella regione di Beni-Butembo, al Nord, il  vescovo Melchisédech Sikuli è testimone del calvario vissuto dal popolo a causa degli attachi dei ribelli dell’ADF-NALU che uccidono e rapiscono i civili, assaltando e incendiando case, ospedali e scuole.
Sempre in questa provincia del Nord-Kivu, si sta combattendo  la battaglia di Kanyabayonga, nel territorio di Rutshuru. I ribelli del M23, tentano da 3 settimane di prendere anche questa città molto importante, ma la resistenza dei giovani e dell’esercito congolese glielo impedisce. Per ora. Anche questa situazione costringe la popolazione alla fuga. I campi dove si rifugiano hanno urgentemente bisogno di tutto: dai viveri ai medicinali e a ogni altro bene materiale necessario per la sopravvivenza. Le strade verso i villaggi rimangono chiuse e questa situazione fa che il prezzo di tutte le cose di prima necessità salga sempre più alle stelle.

Così, il futuro della gente, soprattutto dei bambini diventa ogni giorno più buio.

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