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RDCongo, 25 soldati congolesi condannati a morte per “fuga davanti al nemico”

Il 4 luglio una corte marziale della provincia del Nord Kivu ha condannato a morte 25 soldati per “fuga di fronte al nemico”, “perdita di munizioni”, “violazione degli ordini impartiti” e “furto”.

Altri sei imputati, due soldati e quattro donne civili mogli di altrettanti soldati, sono stati assolti per mancanza di prove.
Il “nemico” è l’M23, il Movimento 23 marzo, che il governo congolese e altri sostengono sia appoggiato dal Ruanda. I 25 imputati, tra i quali due capitani, sono stati accusati di non aver impedito la recente avanzata dell’M23, che nei giorni scorsi ha preso il controllo della città di Kanyabayonga, considerata la porta d’ingresso per Butembo e Beni, altre due città di fondamentale importanza.
Quattro mesi fa il governo di Kinshasa aveva annullato la moratoria, in vigore dal 2003, sulla pena capitale, ripristinandola per il reato di “tradimento” e altre fattispecie legate alla condotta di guerra.
Già a maggio otto soldati erano stati condannati a morte da una corte marziale di Goma per “codardia” e “fuga di fronte al nemico”.

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