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Crisi

RDCongo, oltre 250 detenuti liberati per motivi di salute nella prigione di Kasapa

In RDCongo, più di 250 detenuti sono stati liberati dalla prigione di Kasapa per motivi di salute, nell'ambito di un programma per ridurre la sovrappopolazione carceraria.

Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), il Ministro della Giustizia e Garde des Sceaux, Constant Mutamba, ha concesso la libertà condizionale a oltre 250 detenuti della prigione di Kasapa, situata nella provincia di Haut-Katanga, lunedì 7 ottobre. Questa decisione è stata presa come parte di un più ampio programma nazionale volto a ridurre il sovraffollamento delle carceri nel Paese. Tra i detenuti liberati vi sono persone malate, ferite e minori, i più vulnerabili di fronte alle difficili condizioni di vita all’interno delle carceri congolesi.

La prigione di Kasapa, costruita durante il periodo coloniale con una capacità originaria di 680 posti, oggi ospita ben 2.790 detenuti, ovvero più di quattro volte il numero massimo di reclusi previsto. Questo sovraffollamento crea una situazione insostenibile per i prigionieri, generando gravi problemi di salute, condizioni igieniche precarie e una vita quotidiana al limite dell’umanamente tollerabile. Il programma di liberazione condizionale, avviato dal governo, è un tentativo di migliorare queste condizioni, alleggerendo il carico sulle strutture penitenziarie del Paese.

Questa iniziativa non è un caso isolato. Una misura simile è stata implementata anche nella capitale Kinshasa, dove, il 22 settembre 2024, il Ministro della Giustizia ha supervisionato la liberazione di 1.685 detenuti gravemente malati dalla prigione centrale di Makala. La situazione nella prigione di Makala è ancora più critica: progettata per ospitare 1.500 detenuti, attualmente ne contiene circa 15.000, ovvero dieci volte la sua capacità originale. Questo sovraffollamento porta a condizioni di vita estremamente dure per i detenuti, specialmente per i più vulnerabili dal punto di vista della salute.

Il programma di liberazione condizionale in RDCongo mira a rispondere ai bisogni umanitari dei detenuti, migliorando allo stesso tempo le condizioni di vita nelle prigioni del Paese, dove la mancanza di risorse e l’alto numero di reclusi compromettono gravemente i diritti umani dei prigionieri. Le azioni del governo si concentrano quindi sul decongestionare gli istituti penitenziari, alleviando le difficoltà per i detenuti più deboli e vulnerabili. Tuttavia, rimane aperto il problema strutturale del sovraffollamento carcerario, che richiede interventi più ampi e durevoli per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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