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RDCongo, più di 10 morti tra gli sfollati a Butembo: fame, malattie e insicurezza aggravano la crisi umanitaria

Tra il 23 e il 28 giugno 2024, più di 10 persone sfollate a causa della guerra sono morte a Butembo, nel Nord-Kivu della Repubblica Democratica del Congo. Le vittime, già provate da mesi di fuga e privazioni, sono state stroncate da fame, malaria e altre cause legate alle condizioni precarie in cui si trovano.

Questi decessi sono un tragico campanello d’allarme che evidenzia la drammatica situazione dei rifugiati nella regione, vittime di una spirale di violenza e instabilità che li ha costretti ad abbandonare le loro case e li ha resi vulnerabili a ogni tipo di sofferenza.

Le testimonianze raccolte da Vake Kavira Vayivwira, presidente del comitato degli sfollati interni a Butembo, offrono uno spaccato toccante delle difficoltà vissute da queste persone. Molti di loro, fuggiti dagli attacchi dei gruppi armati ADF nelle zone di Cantine e Mangurejipa, non avevano mai vissuto lontano dai loro villaggi e si sono trovati ad affrontare un viaggio estenuante verso Butembo, spesso a piedi e senza cibo a sufficienza.

Una volta giunti nella città, già sovraffollata da altri sfollati, si sono scontrati con la mancanza di alloggi adeguati, di accesso a cure mediche e di cibo. La malnutrizione e la malaria, diffuse in particolare tra chi non è abituato al clima di Butembo, hanno mietuto ulteriori vittime.

L’appello di Vayivwira al governo e alle organizzazioni umanitarie è accorato e urgente: c’è bisogno di un’azione immediata per fornire cibo, medicine, vestiti e riparo ai rifugiati. La situazione, già critica, rischia di peggiorare se non si interviene tempestivamente.

Oltre all’assistenza umanitaria, è fondamentale che le autorità si adoperino per ristabilire la sicurezza nella regione, permettendo agli sfollati di fare ritorno ai loro villaggi. Soltanto ponendo fine al ciclo di violenza e garantendo un minimo di stabilità sarà possibile dare un futuro a queste persone.

La crisi di Butembo è un microcosmo di quanto sta accadendo in diverse aree della Repubblica Democratica del Congo, dove milioni di persone sono sfollate a causa di conflitti e violenze. È necessario un impegno concreto da parte della comunità internazionale per sostenere gli sforzi di pace e per aiutare le popolazioni colpite da queste tragedie.

Solo un’azione congiunta e solidale potrà porre fine a questa immane sofferenza e costruire un futuro migliore per chi è stato costretto ad abbandonare tutto.

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