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RDCongo, sciopero all’Osservatorio Vulcanologico di Goma: il monitoraggio dei vulcani è a rischio

In RDCongo, lo sciopero all'Osservatorio Vulcanologico di Goma blocca il monitoraggio del vulcano Nyiragongo, esponendo la popolazione a gravi rischi ambientali.

Nella Repubblica Democratica del Congo, la situazione attorno all’Osservatorio Vulcanologico di Goma (OVG), nel Nord Kivu, è critica. Da settimane, gli agenti dell’OVG sono in sciopero, chiedendo il pagamento di nove mesi di bonus arretrati promessi dal Presidente dopo l’eruzione del vulcano Nyiragongo del 22 maggio 2021. Nonostante il bonus fosse stato concesso ufficialmente, non è mai stato erogato, e gli agenti hanno progressivamente intensificato la loro protesta.

Inizialmente lo sciopero era parziale, con i laboratori e i servizi minimi ancora attivi, ma le autorità di Kinshasa non hanno preso in considerazione le richieste degli scioperanti. Di fronte a questa indifferenza, gli agenti hanno deciso di passare allo sciopero totale, bloccando tutte le attività di monitoraggio dei vulcani Nyiragongo e Nyamuragira. La chiusura dei laboratori, incluso quello di sismologia, ha reso impossibile raccogliere dati cruciali per la sicurezza della popolazione. Questa sospensione del monitoraggio rappresenta una minaccia diretta per Goma e le aree circostanti, che vivono sotto la costante minaccia di eruzioni vulcaniche e fenomeni naturali come l’emissione di gas tossici.

I lavoratori dell’OVG hanno manifestato con striscioni e canti di protesta per esigere il rispetto degli impegni presi dallo Stato. Secondo gli agenti, il loro sciopero mira a richiamare l’attenzione mondiale sulla vulnerabilità della popolazione, ora esposta alle possibili eruzioni dei vulcani attivi. Il vulcano Nyiragongo è tra i più pericolosi al mondo e, senza un monitoraggio costante, il rischio di una catastrofe è molto alto. La situazione è resa ancora più difficile dal blocco amministrativo: mentre il Ministero della Ricerca Scientifica ha risolto la questione degli stipendi arretrati, il processo si è fermato presso il Ministero del Bilancio, ritardando ulteriormente il pagamento.

Di fronte a questa crisi, il sindaco di Goma, Faustin Kapend Kamande, ha cercato di mediare, appellandosi al direttore dell’OVG e agli agenti affinché garantissero almeno un servizio minimo di monitoraggio dei vulcani per non mettere in pericolo la popolazione. Ha sottolineato l’importanza di mantenere la sorveglianza, data la pericolosità dei due vulcani attivi e l’emergenza legata al gas letale “Mazuku”, che ha già causato la morte di diverse persone nei quartieri di Lac Vert e Kyeshero. Tuttavia, il direttore generale dell’OVG, professor Georges Mavonga, ha dichiarato che, nonostante i ricercatori abbiano continuato alcuni lavori di mappatura e sensibilizzazione grazie al supporto dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM), il monitoraggio vulcanico tramite telemisurazione potrebbe interrompersi a causa dello sciopero totale e della chiusura dei laboratori.

La situazione rimane tesa: da un lato, i lavoratori dell’OVG chiedono giustizia e il rispetto delle promesse fatte, dall’altro, la popolazione è esposta a un rischio crescente di disastri naturali. La crisi economica e amministrativa sta quindi aggravando una situazione già delicata, con conseguenze potenzialmente disastrose per la sicurezza ambientale della regione.

Qui uno degli articoli di “Focus on Africa” del maggio 2021 sull’ultima eruzione del vulcano Nyiragongo:

RDC, dopo l’eruzione del vulcano Nyiragongo, a Goma l’emergenza è sociale

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