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Rokia Traoré, la cantante del Mali arrestata in Italia per non aver rispettato una sentenza sull’affido di sua figlia

Rokia Traoré, rinomata cantante maliana e ambasciatrice ONU per i rifugiati, si ritrova nuovamente al centro di una vicenda giudiziaria legata all’affidamento della figlia di 9 anni. L’artista è stata arrestata venerdì 21 giugno all’aeroporto di Fiumicino a Roma, in base a un mandato d’arresto europeo emesso dal Belgio.

Non è la prima volta che Traoré si trova ad affrontare le autorità per questa delicata questione. Già nel marzo 2020 era stata arrestata a Parigi con la stessa accusa: un tribunale belga le aveva ordinato di consegnare la figlia al padre, Jan Goossens. Rifiutandosi di ottemperare all’ordine, e lei non ha mai reso note le motivazioni del suo agire, nell’ottobre 2023 era stata condannata in contumacia a due anni di carcere.

Secondo la versione di Goossens, non ha avuto alcun contatto con la figlia da oltre cinque anni. L’uomo ha affermato di aver tentato innumerevoli volte di raggiungere un accordo con Traoré per garantire alla bambina un futuro sereno con entrambi i genitori, proponendole soluzioni che prevedessero un affidamento condiviso e approvate dalle autorità giudiziarie di Belgio e Mali. Tuttavia, la cantante avrebbe respinto ogni sua proposta.

La vicenda ha acceso i riflettori sulla complessa tematica dell’affidamento dei figli e sui diritti dei genitori, scatenando un acceso dibattito sui social media. I sostenitori di Traoré hanno espresso solidarietà alla cantante utilizzando l’hashtag #FreeRokia, mentre altri hanno sollevato dubbi sulla sua condotta e sulla reale tutela degli interessi della figlia.

Al momento non è chiaro quando Traoré verrà estradata in Belgio. Il suo avvocato, Sven Mary, ha già dichiarato la sua ferma intenzione di lottare per la sua assistita.

Oltre all’aspetto prettamente giuridico, la vicenda di Rokia Traoré solleva interrogativi di natura etica e sociale. Si intrecciano questioni legate ai diritti dei genitori, alla tutela dei minori, al rispetto delle diverse culture e alla complessa realtà delle famiglie transfrontaliere. Il caso è destinato a catalizzare l’attenzione e a suscitare ulteriori riflessioni su tematiche tanto delicate quanto attuali.

La notizia dell’arresto di Traoré ha suscitato reazioni contrastanti in Mali, dove la cantante è molto conosciuta e apprezzata. Alcune persone hanno espresso sostegno alla sua battaglia, mentre altre hanno sollevato dubbi sulla sua posizione. Dal canto suo, l’UNICEF segue con attenzione la vicenda e ha espresso la sua preoccupazione per il benessere della figlia di Traoré, auspicando una risoluzione rapida e pacifica della vicenda che tuteli i suoi interessi.

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