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Rwanda, un ponte tra culture attraverso il teatro: “Petit pays” in scena in Kinyarwanda

Nel 2016 il rapper franco-burundese-rwandese Gaël Faye ha esordito nel campo della letteratura con il romanzo semi-autobiografico “Petit pays”, vincitore del Prix Goncourt des Lycéens, tradotto in numerose lingue, tra cui l’italiano (“Piccolo paese”, editore Bompiani), poi diventato un film diretto da Éric Barbier nel 2020 e, più di recente, una graphic novel disegnata da Sylvain Savoia. Da qualche settimana “Petit pays” è anche un’opera teatrale in lingua Kinyarwanda, con il titolo “Gahugu gato”, che sta venendo messa in scena gratuitamente in varie colline del Rwanda, portando un messaggio di memoria, cultura e speranza.

La trasposizione teatrale di “Petit pays” è realizzata dalla compagnia rwandese “L’espace”, con un cast multiculturale, perché gli attori che ne fanno parte provengono da Rwanda, RDCongo e Burundi. Si tratta di un’impresa culturale di grande valore, perché in questa nuova forma espressiva è possibile rivivere le vicende narrate nel libro con un’intensità e un’immediatezza uniche. Il testo è tutto in lingua kinyarwanda, ma è sottotitolato in francese e in inglese, per cui è potenzialmente rappresentabile anche in Europa.

La varietà culturale degli interpreti, con la loro sensibilità e il loro vissuto, e degli idiomi amplifica le sfumature della narrazione e crea un ponte ideale tra le diverse realtà del continente africano. Lo spettacolo non si limita a rappresentare la storia del romanzo, ma assume un ruolo di impegno sociale: attraverso il teatro, si promuove la cultura e la memoria, si stimola la riflessione su temi cruciali come la guerra, la perdita e la speranza, e si favorisce la coesione sociale.

Dopo la prima rappresentazione a Kigali, l’accoglienza è stata entusiasta, con il pubblico commosso dalla storia, dalla recitazione e dalla regia. Il teatro si è rivelato uno strumento potente per trasmettere emozioni e far riflettere gli spettatori. Ora, però, il viaggio dell’opera prosegue in modo molto singolare: gli organizzatori, entusiasti del riscontro positivo, continueranno il tour dello spettacolo in giro per il Rwanda, portando il messaggio di “Gahugu gato” a un pubblico sempre più ampio: collina per collina, sui prati all’aperto, in forma gratuita.

 

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L’esperienza di “Petit pays” dimostra il potere del teatro di abbattere barriere linguistiche e culturali e di creare un dialogo profondo tra le persone. Lo spettacolo rappresenta un passo importante nel processo di ricostruzione e di riconciliazione in Rwanda, e un monito a non dimenticare le atrocità del passato per costruire un futuro migliore. Lo spettacolo “Gahugu gato” non è solo intrattenimento, ma anche un’occasione per riflettere su temi universali come la guerra, la pace, la speranza e la resilienza umana. La storia di Gaby, il piccolo protagonista del romanzo, invita il pubblico a confrontarsi con le conseguenze della violenza e a trovare la forza per andare avanti.

Più precisamente, il romanzo di Gael Faye racconta la storia di Gabriel (Gaby), un bambino di dieci anni che vive in Burundi con i suoi genitori, un padre francese e una madre rwandese. La storia è ambientata tra il 1992 e il 1993-94, quando il Burundi sta precipitando verso la guerra civile. La vita di Gabriel è idilliaca: trascorre le sue giornate a giocare con i suoi amici nel quartiere residenziale di espatriati dove vive, ignaro delle tensioni etniche che stanno crescendo nel Paese. Tuttavia, la sua infanzia felice viene sconvolta quando l’assassinio del presidente del Burundi scatena una campagna di violenza contro la minoranza Tutsi. Gabriel e la sua famiglia sono costretti a fuggire dal Burundi e a rifugiarsi in Francia. Quella di “Piccolo Paese” è una storia commovente e potente che esplora i temi dell’infanzia perduta, del trauma e della resilienza, ma anche dell’identità, perché Gaby è diviso tra più culture, quella francese e quelle burundese e rwandese.

La scelta di tradurre il romanzo in Kinyarwanda e di mettere in scena lo spettacolo con attori locali rappresenta un atto di valorizzazione della cultura rwandese, con il teatro che diventa così un mezzo per preservare le tradizioni e l’identità del Paese. Nonostante le ferite del passato, “Gahugu gato” porta un messaggio di speranza e di rinascita, perché dimostra che anche nei momenti più bui è possibile trovare la forza per ricostruire la propria vita e per guardare al futuro con fiducia.

La primissima forma di “Petit Pays” è musicale, con la delicata canzone del 2012, presente nel disco di debutto di Faye:

Il trailer dell’omonimo film del 2020, invece, è qui:

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