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Senegal, il presidente Diomaye Faye a Parigi. Cosa dirà a Macron?

Mentre il governo Senegalese annuncia un calo dei prezzi dei prodotti alimentari negoziati con gli importatori (la diminuzione delle tariffe di zucchero, riso, olio e pane dovrà essere ripartita in tutto il circuito di distribuzione fino ai negozi di alimentari) Bassirou Diomaye Faye e Emmanuel Macron si incontreranno venerdì a Parigi.

Ricordiamo che prodotti alimentari costituiscono più del 50% della spesa dei senegalesi, il cui potere d’acquisto è stato notevolmente diminuito da un’impennata dei prezzi senza precedenti. Negli ultimi tre anni, le materie prime hanno registrato tassi di inflazione record, secondo l’Agenzia nazionale di statistica e demografia (ANSD): il 38,9% per il riso ordinario al dettaglio e il 62,2% per il miglio. Tutti i prodotti preferiti dai senegalesi hanno tassi a due cifre, molto superiori all’inflazione generale nel paese, che è stato del 5,9% nel 2023, secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI).

Ma torniamo a Parigi: cosa si diranno Bassirou Diomaye Faye e Emmanuel Macron?

Un pranzo é previsto giovedì 20 giugno a margine del Forum mondiale per la sovranità e l’innovazione vaccinale organizzato nella capitale francese.

È un primo incontro che avrà valore di prova per entrambi gli uomini e per il futuro delle relazioni tra Francia e Senegal.

Il Senegal è invitato a prendere parte al vertice co-organizzato con l’Alleanza per il vaccino Gavi e l’Unione africana (UA) a Parigi, insieme a diverse altre controparti africane tra cui il ruandese Paul Kagame e il ghanese Nana Akufo-Addo

Bassirou Diomaye Faye dovrebbe quindi affrontare la questione della presenza militare francese in Africa, “incompatibile con la volontà del Senegal di disporre di se stesso”, secondo le parole pronunciate dal primo ministro Ousmane Sonko durante un récente discorso, a Dakar, al fianco di Jean-Luc Mélenchon, il leader di La France  Insoumise (LFI).

Un altro argomento spinoso dovrebbe essere affrontato con il presidente senegalese.

Il gigante francese dell’edilizia Eiffage, che gestisce la concessione dell’autostrada a pedaggio tra la capitale senegalese e l’aeroporto internazionale Blaise Diagne di Dakar (AIBD), chiede da diversi mesi alle autorità senegalesi la somma di 150 milioni di euro ancora dovuta dal Senegal per i lavori relativi alla costruzione della linea del TER di Dakar, messa in servizio nel dicembre 2021.Ma non sarà tuttavia al centro dell’incontro che ha soprattutto un valore simbolico per la giovane politica esterna di Diomaye Faye .

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