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Sudafrica, condannati due ex ranger del Kruger National Park per bracconaggio di rinoceronti

Due ex ranger del Kruger National Park sono stati condannati a 20 anni di carcere per il loro coinvolgimento nel bracconaggio di rinoceronti, in un importante caso che rafforza la lotta contro la caccia illegale in Sudafrica.

Due ex ranger del Kruger National Park, Lucky Mkanzi e Joe Sihlangu, sono stati condannati a una pena effettiva di 20 anni di carcere per il loro coinvolgimento nel bracconaggio di rinoceronti all’interno del parco. L’arresto risale al gennaio 2019, quando le autorità del South African National Parks (SANParks) hanno ricevuto informazioni sul loro coinvolgimento nel trasporto di sospettati di bracconaggio nella zona di Godleni, parte della sezione Crocodile Bridge del parco. In quest’area sono state scoperte due carcasse di rinoceronte bianco, segno evidente di attività di caccia illegale.

L’analisi del dispositivo di localizzazione del veicolo utilizzato dai due uomini li ha posizionati vicino alla scena del crimine, un fatto che ha contribuito in modo determinante alle indagini. Sia Mkanzi che Sihlangu sono stati presi in custodia e hanno successivamente confessato il loro coinvolgimento nei crimini. Durante una perquisizione nella stanza di Sihlangu, le autorità hanno recuperato una somma di R41 000, che è stata identificata come il pagamento ricevuto per la loro partecipazione al bracconaggio.

Il processo si è tenuto presso la Corte regionale di Skukuza, dove i due ex ranger sono stati dichiarati colpevoli di tre capi d’imputazione principali: cospirazione per attività di bracconaggio, caccia illegale di rinoceronti e partecipazione attiva alla caccia e uccisione di due esemplari di rinoceronte bianco all’interno di un parco nazionale, una violazione gravissima delle leggi sudafricane.

Le pene inflitte sono state significative: quattro anni per associazione a delinquere e vent’anni per ciascuna delle due imputazioni legate alla caccia ai rinoceronti. Tuttavia, alcune delle condanne sono state ordinate per essere eseguite contemporaneamente, riducendo la pena effettiva a 20 anni di carcere.

SANParks ha accolto positivamente la sentenza, lodando il lavoro svolto dal Rangers’ Corp, dall’Environmental Investigative Unit (ECI), dal South African Police Service (SAPS) e dalla National Prosecuting Agency (NPA). Il portavoce di SANParks, JP Louw, ha sottolineato che l’organizzazione vede questa sentenza come un messaggio forte e chiaro a tutti i ranger: la criminalità non sarà tollerata all’interno dei parchi nazionali, e chiunque sia coinvolto in attività illecite dovrà affrontare le conseguenze legali delle proprie azioni.

Louw ha anche aggiunto che questa condanna è una testimonianza della dedizione e del duro lavoro svolto da tutte le unità investigative e operative coinvolte nel caso. La speranza è che questa sentenza possa fungere da deterrente per chiunque consideri di intraprendere attività simili, ricordando che la protezione della fauna selvatica è una priorità assoluta per le autorità sudafricane.

Il Kruger National Park, uno dei più grandi e conosciuti parchi nazionali del mondo, è da tempo in prima linea nella lotta contro il bracconaggio, un fenomeno che minaccia seriamente la sopravvivenza di specie iconiche come il rinoceronte bianco. L’impegno delle autorità, insieme al supporto delle comunità locali e delle organizzazioni internazionali, continua a essere fondamentale per combattere questo tipo di crimine e proteggere il patrimonio naturale del Sudafrica.

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