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Darfur

Sudan, nuovo raid su ospedale saudita a El Fasher. Farmacista uccisa nei bombardamenti

I raid aerei in Sudan non si fermano, nonostante la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla fine dei combattimenti a El Fasher, nel nord della regione del Darfur.
Medici Senza Frontiere, una delle poche organizzazioni umanitarie internazionali ancora presenti in città, denuncia che gli ospedali continuano ad essere sotto attacco e che nessun aiuto esterno riesce ad entrare in città a causa degli intensi combattimenti.

Nella notte di venerdì 21, una farmacista è rimasta uccisa nell’ospedale saudita di El Fasher,sostenuto da MSF, a causa dei bombardamenti delle Forze di Supporto Rapido (RSF).

 

In sei settimane dall’inizio delle ostilità, oltre 260 persone sono rimaste uccise e oltre 1.630 ferite, inclusi donne e bambini. Non sappiamo se gli ospedali siano presi di mira deliberatamente, ma la loro tutela è un obbligo che va rispettato” dichiara Michel-Olivier Lacharité, responsabile degli interventi d’emergenza di MSF.  

A El Fasher stiamo assistendo a un ciclo di offensive e contrattacchi in cui gli ospedali non vengono risparmiati e le parti in conflitto vengono meno alle loro responsabilità di proteggere i civili”, dichiara Michel-Olivier Lacharité, responsabile degli interventi d’emergenza di MSF.Da quando sono iniziati i combattimenti sei settimane fa, oltre 260 persone sono state uccise e oltre 1.630 ferite, inclusi donne e bambini. Non sappiamo se gli ospedali siano presi di mira deliberatamente, ma la loro tutela è un obbligo che va rispettato. I civili sono intrappolati e non possono fuggire. Le loro vite devono essere protette e devono poter ricevere le cure necessarie. 

 

Questa è la seconda volta che l’ospedale saudita viene colpito dall’inizio dei combattimenti, e l’ottava volta che un ospedale viene colpito in città nelle ultime sei settimane. Due settimane fa, il Ministero della Sanità è stato costretto a chiudere il South Hospital dopo aver subito il quinto attacco. In precedenza, l’ospedale pediatrico era stato costretto a chiudere a causa dei danni causati da un attacco aereo delle Forze Armate Sudanesi (SAF).

A seguito di questi incidenti, l’ospedale saudita – prima specializzato in maternità – è diventato l’unica struttura sanitaria della città dotata di una chirurgia e in grado di curare i feriti.Ora è a rischio anche la sua capacità di restare aperto. Abbiamo urgente bisogno di far arrivare più rifornimenti e personale per poter rispondere a questa crisi, ma i combattimenti ci impediscono di entrare. Oltre a proteggere i civili e gli ospedali, esortiamo le parti in conflitto a consentire un accesso sicuro in modo da poter assicurare assistenza salvavita alle persone a El Fasher e nel campo di Zamzam, dove è ancora in corso una drammatica crisi di malnutrizione e un numero indefinito di persone sono fuggite dall’inizio dei combattimenti”.

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