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Speciale Etiopia

Etiopia, Tplf alla resa dei conti nel Tigray: presidente del governo destituito dal partito

Tigray

Getachew Reda destituito dal Tplf di Debretsion Gebremichael. Tensione con il governo federale. A dura prova gli accordi di Pretoria.

Getachew Reda, Presidente dell’amministrazione ad interim del Tigray, istituita a seguito degli Accordi di Pretoria è stato destituito dal Tigray People’s Liberation Front presieduto da Debretsion Gebremichael.

Getachew Reda, nei giorni scorsi, in più di qualche occasione pubblica, aveva avvertito che erano in atto tentativi di un colpo di mano da parte della “fazione” interna al Tplf,  guidata da Debretsion Gebremichael; Getachew Reda aveva anticipato, che una futura spaccatura del partito regionale, qualora avesse portato all’azzeramento della leadership regionale, avrebbe potuto consegnare il Tigray a nuove tensioni.

A sinistra Getachew Reda, Presidente dell’amministrazione ad interim del Tigray e a seguire Getachew Reda, leader del Tplf.

Sebbene nelle settimane scorse il gruppo politico fedele a Getachew Reda avesse lanciato una serie di incontri in tutta la regione per sensibilizzare il partito a rappresentare tutte le differenze presenti in esso, al fine di normalizzare totalmente i rapporti con la società e soprattutto con il governo di Addis Abeba, non è scampato alla descrizione effettuata -da una parte del partito- come collaboratore fidato di Addis Abeba e non leader impegnato nell’implementazione degli accordi di Pretoria firmati nel Novembre 2022.

La fazione fedele a Debretsion Gebremichael incolpa Getachew Reda e altri ex leader del TPLF tra cui Tsadkan Gebretensae di “aver  decretato” la fine dell’amministrazione guidata dal TPLF, sostenendo che gli accordi di Pretoria non avrebbero dovuti essere firmati a quelle condizioni.

Nell’annuncio che il TPLF ha pubblicato oggi si afferma che il partito avvierà presto delle consultazioni con il governo federale per nominare un “sostituto” di Getachew Reda.

Nella dichiarazione si osserva che ” i funzionari che prestano servizio nell’amministrazione ad interim, tra cui il presidente Getachew e altri membri del gabinetto e capi dell’ufficio, non avranno più l’autorità di guidare, prendere decisioni o emettere direttive“.

Il TPLF ha sottolineato che questa decisione sarà comunicata a tutte le entità pertinenti, comprese le organizzazioni governative e non governative, gli organi amministrativi a tutti i livelli, le forze di sicurezza di Tigray, il governo federale, gli stati regionali, la comunità internazionale e altre parti interessate.

Secondo la dichiarazione, Beyene Mekru, il professor Kindeya Gebrehiwot, il dott. Hagos Godefay e Almaz Gebretsadq, che avevano servito come membri del gabinetto, sono stati rimossi dalle loro posizioni. Inoltre, il partito ha rivelato la rimozione dei leader nominati nelle sei zone all’interno della regione.

Al loro posto, il TPLF ha annunciato la nomina di sette leader, tra cui Abreha Tekeste (PhD), l’ex ministro delle finanze etiope.

Non si sono annunciate le nomine del presidente e dei vicepresidenti, anche se si ipotizza che questi ruoli potrebbero essere riservati a Debretsion Gebremichael e Fetlework Gebreegziabher.

Infine il TPLF accusa l’amministrazione ad interim di “trascurare le sue responsabilità delineate nell’accordo di pace di Pretoria e di impegnarsi invece in sforzi manipolativi per consolidare il potere“.

Rapporti ai minimi storici, sia quelli interni al Tplf sia quelli tra quest’ultimo e il governo federale ( semmai avessero assunto mai un’altra forma), che proprio alcuni giorni fa attraverso la Commissione elettorale nazionale aveva dichiarato il 14° Congresso del partito come illegale dopo che il partito aveva rigettato la proposta di registrazione del partito offerta dal National Electoral Board of Ethiopia (NEBE).

Si alza l’asticella dello scontro; un processo che potrebbe mettere a dura prova i rapporti tra le due parti, l’implementazione degli Accordi di Pretoria e soprattutto gli sforzi profusi dalla società civile per uscire da un incubo chiamato guerra che ha avuto un impatto devastante sulla regione, sui cittadini tigrini, sulle infrastrutture, sulla sua economia.

 

 

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