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Diritti umani

Tunisia, confermata in appello la condanna dell’avvocata Dahmani

Giudicata in primo grado a luglio, era stata arrestata l’11 maggio da agenti in borghese che avevano preso d’assalto gli uffici dell’Ordine degli avvocati a Tunisi

Da un anno a otto mesi di carcere: questa la misera riduzione di pena stabilita il 10 settembre nel processo d’appello nei confronti della nota avvocata tunisina Sonia Dahmani, che era stata giudicata in primo grado a luglio.
Dahmani era stata arrestata l’11 maggioda agenti in borghese che avevano preso d’assalto gli uffici dell’Ordine degli avvocati a Tunisi.
Due giorni dopo un giudice aveva ordinato la sua detenzione per lo svolgimento delle indagini per il reato di “diffusione di notizie false”, a causa di una battuta fatta da Dahmani  durante un programma televisivo. Esattamente questa: “Di quale paese straordinario stiamo parlando? Quello che la metà dei giovani vuole lasciare?”
Dahmani, prigioniera di coscienza secondo Amnesty International, è al centro di un’altra indagine, per aver denunciato le pessime condizioni igieniche delle carceri tunisine.
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