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Vaccini, Amref: “acceleratore africano” occasione mancata per l’autonomia del continente?

Oltre 1 miliardo di dollari di investimento previsto dai leader europei per l’Acceleratore Africano per i Vaccini.
Gitahi (Amref) “L’Africa deve essere al centro della propria rivoluzione sanitaria,”
“Il nostro obiettivo è raggiungere più bambini, più velocemente possibile, avendo più vaccini” ha affermato José Manuel Barroso, “padrone di casa” dell’iniziativa “Protecting Our Future”, svoltasi a Parigi, giovedì 20 giungo, che vede al centro il tema dei vaccini e l’Africa. Qualche giorno fa il Direttore Globale di Amref Health Africa, Githinji Gitahi, aveva criticato questa scelta.
Richiamando il lancio dell’African Vaccine Manufacturing Accelerator (AVMA) e l’Opportunità di Investimento di Gavi  – di cui Barroso è presidente – per il periodo 2026-2030, poneva una domanda cruciale: “perché un’iniziativa focalizzata sulla produzione di vaccini in Africa viene lanciata a Parigi anziché nel continente africano? Sebbene la co-ospitazione della Francia, insieme all’Unione Africana e a Gavi, sia ben intenzionata, la decisione di tenere il lancio a Parigi rappresenta un’importante occasione mancata per localizzare questa iniziativa vitale all’interno dell’Africa”.
“L’Africa” continuava Gitahi “sta cercando di migliorare le proprie capacità di produzione di vaccini, e ospitare il lancio sul suolo africano sarebbe stato un potente simbolo della leadership e del possesso del continente in questa iniziativa. Avrebbe promosso la localizzazione e sottolineato il suo impegno e la sua posizione proattiva, risuonando a livello globale e inviando un chiaro messaggio che l’Africa non è semplicemente un beneficiario, ma un leader nel suo futuro sanitario”.
“Bisogna rendersi conto che la comunità è dove si basa il potere. Per servire meglio le comunità, dobbiamo cambiare mentalità e rinunciare al nostro potere. Questa è la sfida della localizzazione: rinunciare al potere ci fa sentire vulnerabili e a disagio,” ha aggiunto.
“Lanciare l’AVMA in Africa avrebbe facilitato un maggiore coinvolgimento locale da parte degli stakeholder di tutto il continente, inclusi governi, funzionari sanitari, produttori, scienziati, organizzazioni della società civile e il settore privato. Essendo più accessibile, avrebbe incoraggiato discussioni e collaborazioni robuste direttamente pertinenti alle sfide e alle opportunità uniche dell’Africa.
Tali discussioni sarebbero guidate da una maggiore copertura dei media locali, aumentando la consapevolezza, generando un maggiore interesse pubblico all’interno del continente e costruendo slancio e supporto pubblico per l’iniziativa. Questo avrebbe contribuito a trasformare la narrativa verso l’innovazione e la capacità africana nell’affrontare le sfide sanitarie pubbliche, promuovendo la responsabilità sociale e ispirando orgoglio tra le comunità africane.
Inoltre, il lancio sarebbe stata un’eccellente opportunità per mobilitare ulteriormente le nazioni africane a sostenere l’Africa Medicines Agency (AMA), che svolge un ruolo fondamentale nel creare un ambiente favorevole alla produzione di vaccini, fornendo supervisione regolatoria, facilitando la costruzione di capacità e promuovendo la collaborazione tra gli stakeholder.
La capacità di produzione di vaccini dell’Africa sta avanzando rapidamente, segnata da traguardi significativi e iniziative robuste.
L’Istituto Biovac del Sudafrica collabora con aziende farmaceutiche globali per produrre e distribuire vaccini, mentre l’Istituto Pasteur a Dakar, in Senegal, è rinomato per la produzione del vaccino contro la febbre gialla. Anche il Vacsera in Egitto sta espandendo le sue strutture per aumentare la capacità di produzione di vaccini. Queste iniziative locali esemplificano l’impegno dell’Africa a costruire una catena di approvvigionamento di vaccini resiliente e autosufficiente, garantendo migliori risultati sanitari e promuovendo la crescita economica in tutto il continente.
Un luogo africano per il lancio avrebbe fornito una piattaforma ideale per mostrare questi hub esistenti e le potenziali capacità di produzione locale, costruendo fiducia tra i partner internazionali e gli investitori nella capacità dell’Africa di aumentare la produzione di vaccini. Evidenziare strutture e innovazioni locali avrebbe dimostrato che l’Africa è pronta e capace di gestire un’iniziativa così critica, favorendo un senso di orgoglio e realizzazione.
In conclusione, mentre considerazioni logistiche e diplomatiche possono guidare la decisione di lanciare l’AVMA a Parigi, si perde un’importante opportunità per rafforzare la localizzazione. Ospitando il lancio in Africa, gli organizzatori avrebbero rafforzato la leadership del continente, facilitato un maggiore coinvolgimento locale, dimostrato le capacità esistenti e promosso fiducia e collaborazione. Questo allineamento con gli obiettivi dell’AVMA avrebbe garantito un impatto profondamente radicato nel contesto che mira a servire”.
In effetti, questo è lo spirito che sottende la visione di S.E. Dr. Jean Kaseya, Direttore Generale dei Centri Africani per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (Africa CDC), quando “fotografa” abilmente l’agenda della produzione locale di vaccini, terapie e diagnostica in Africa come ‘la seconda indipendenza dell’Africa”. Un’indipendenza del continente su cui il Direttore Globale di Amref Health Africa, punta fortemente.
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